Novena a San Francesco d’Assisi

Veste Tonaca San Francesco d'Assisi reliquia

Il 4 ottobre di ogni anno si festeggia la memoria del santo patrono d’Italia. In preparazione a questa solennità si può pregare la novena a lui dedicata.
Ogni giorno una breve meditazione che nasce da un episodio della vita di San Francesco d’Assisi, la recita del Padre nostro e dell’Ave Maria (che qui trovate in una versione aggiornata).

FRANCESCO DONA IL SUO MANTELLO

Dio non ti chiama a imprese eroiche o strabilianti. Il tuo compito è quello di alzare la testa, incrociare gli occhi di chi ti sta accanto. Solo così potrai prevenire i suoi bisogni e farti prossimo. Solo così può iniziare il tuo cammino verso la pienezza dell’Amore.

FRANCESCO IN PREGHIERA DAVANTI AL CROCIFISSO

Allontaniamoci dalla “città”, dalla vita frenetica di ogni giorno; ritiriamoci in disparte a meditare. Magari solo per pochi minuti. Facciamo silenzio in noi stessi, creiamo spazio per accogliere la “voce” di Dio, per sentire la sua energia che è già dentro di noi, per riconoscerla e farla sprigionare da noi stessi sotto forma di amore.

FRANCESCO RINUNCIA AI BENI DEL PADRE

Diamo il giusto valore ai beni. Non lasciamoci ingannare dalla spinta del desiderio. Il desiderio ci fa sentire sempre un vuoto che ci spinge all’insoddisfazione fino a quando non l’abbiamo colmato. Dobbiamo renderci conto che viviamo, invece, in un mondo che è già troppo pieno. Sta a noi filtrare il giusto desiderio, non quello che ci porta ad accumulare cose, ma quello che ci spinge a cercare Dio.

FRANCESCO SCACCIA I DEMONI DA AREZZO

Questo episodio risente della cultura dell’epoca dove si usavano indifferentemente i termini diavolo, dèmone e demònio. Quindi non sapremo mai cosa il santo ha in effetti scacciato da Arezzo, ma poco importa. Per noi donne e uomini del XXI secolo ci basta riflettere sul fatto che anche noi siamo chiamati a scacciare da noi stessi, dalla nostra mente, dalla nostra fede, queste immagini che nulla hanno a che fare con Dio e con l’insegnamento di Gesù ma sono soltanto retaggi di culture, lingue, tradizioni e traduzioni che si sono influenzate a vicenda ed hanno prodotto storture che fanno solo del male alla bellezza della fede che siamo chiamati a riscoprire nella sua originalità.

FRANCESCO ENTRA NEL FUOCO DINANZI AL SULTANO

San Francesco non teme il sultano e accetta la sfida. Anche noi, oggi, non dobbiamo temere chi ha una fede diversa dalla nostra; coloro che sono portatori di un’altra cultura possono costituire una ricchezza e non una minaccia. Ma tutto dipende da noi, più la nostra fede in Cristo è solida e poggia su basi valide, più il confronto con il diverso può essere stimolante e fecondo.

FRANCESCO PREPARA IL PRESEPE

San Francesco chiede di realizzare un presepe per ricordare la nascita di Gesù. Anche noi dovremmo ritornare (non solo a natale) a guardare all’inizio, a quando tutto è cominciato. Dobbiamo tornare a scoprire Gesù e il suo messaggio così com’era in origine, così come Lui lo ha trasmesso e insegnato ai primi suoi compagni e alle prime sue compagne. Non è un’operazione facile perché tanti secoli ci separano da lui e tante sono le “parole umane” aggiunte a quelle di Dio. Ma è un cammino al quale siamo chiamati; tornare alla fonte per ripulire e rinfrescare la nostra fede.

FRANCESCO FA SCATURIRE ACQUA DALLA ROCCIA

San Francesco, con la sua santità è riuscito a far sgorgare copioso l’amore di Dio per dissetare le donne e gli uomini che ha incontrato durante la sua vita.
Anche noi dobbiamo capire che l’amore è come l’acqua: se ognuno di noi non aprisse i rubinetti l’acqua potabile resterebbe nell’acquedotto; un’immensa scorta di acqua che nessuno potrebbe bere. Così è dell’amore; se nessuno di noi ha la volontà di aprire il proprio cuore, questo immenso dono resterebbe in Dio.

FRANCESCO PREDICA AGLI UCCELLI

Dal notissimo Cantico delle creature, sappiamo come San Francesco considerava sua sorella e suo fratello ogni elemento della terra. Lui riusciva a comunicare anche con gli uccelli perché era connesso con ogni creatura. Oggi più che mai ognuno di noi è chiamato a riprendere questo legame che purtroppo abbiamo progressivamente perduto. Ce lo ha più volte suggerito anche il santo padre: “tutto è connesso”. Dobbiamo essere consapevoli che ogni nostra scelta, ogni nostra azione si riverbera positivamente o negativamente nel rapporto con noi stessi, con l’altro e con Dio.

LA MORTE DI FRANCESCO

Francesco ha perso quasi del tutto la vista, il suo corpo è martoriato e stanco. Ha dato tutto sé stesso per seguire il suo amato Gesù Cristo. Come il maestro, anche Francesco ha amato fino alla fine e non si è mai sentito “arrivato” nel suo cammino di fede. Il suo amore, senza limiti, lo portò perfino a dire ai suoi fratelli: “Cominciamo, fratelli, a servire il Signore Iddio, perché finora abbiamo fatto poco o nessun profitto!”
Ecco, che la testimonianza di San Francesco ci possa servire per dire a noi stessi “comincia a servire il signore perché finora hai fatto poco”.

PADRE NOSTRO

DIO, CHE SEI PADRE, MADRE, SAPIENZA, AMORE
E IN OGNI COSA TI MOSTRI
TI VOGLIAMO RICONOSCERE PER QUELLO CHE REALMENTE SEI
VOGLIAMO FARE ESPERIENZA PROFONDA DI TE
PER ESSERE UN TUTT’UNO CON TE E DIVENTARE
TUOI CO-CREATORI
IN QUESTO MONDO IN CUI OGNI ELEMENTO,
DAL PIU’ PICCOLO AL PIU’ GRANDE,
ACCOGLIE LA TUA ENERGIA E RISPECCHIA TE
SE CI LASCEREMO AVVOLGERE DAL TUO SPIRITO,
AVREMO IL CIBO PER OGNI GIORNO
SEGUENDO IL TUO ESEMPIO DI UN AMORE CHE TUTTO PERDONA
ANCHE NOI FAREMO ALTRETTANTO
CON OGNI SORELLA E OGNI FRATELLO
CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE PER OGNI SFIDA
CHE AFFRONTEREMO CI SARA’ IL TUO AIUTO
E LAVORANDO AL TUO FIANCO,
DA TE CONTINUAMENTE RI-GENERATI,
CREEREMO A NOSTRA VOLTA COSE BUONE
E NON CI LASCEREMO CONVINCERE
DAL COMPIERE SCELTE DANNOSE PER NOI E PER L’UMANITA’.

AVE MARIA

MI RALLEGRO CON TE, MARIA,
PERCHE’ HAI PERMESSO ALLO SPIRITO
DI RIEMPIRTI DELLA FORZA DI DIO;
ORA SEI PARTE DI LUI
E LA SUA BENEDIZIONE E’ SU DI TE
CHE PORTI NEL GREMBO GESU’.
MARIA, NOI GUARDIAMO A TE,
SANTA, CHE HA ACCOLTO DIO NELLA SUA VITA;
COME TE VOGLIAMO ESSERE PARTECIPI DELLA CREAZIONE
COME TE VOGLIAMO DIRE IL NOSTRO SI’ A DIO
PER VIVERE UNA VITA IN PIENEZZA
FINO AL TERMINE DEI NOSTRI GIORNI.

[Luca Lanari]