MARIA MADDALENA E LA LITURGIA

Da più parti ci si sta interrogando sull’evidenza che le nostre liturgie sono sempre meno partecipate. Papa Francesco ha da poco pubblicato la lettera apostolica “Desiderio Desideravi” (vedi il mio commento al riguardo). Una “sofferenza” sul fatto che le nostre “messe” siano diventate “altro” da quello che doveva essere l’originaria condivisione eucaristica è stata a mio avviso ben descritta da Maria Marcolini nel suo libro (con Ermes Ronchi) “C’E’ DELL’ORO IN QUESTO TEMPO STRANO“.

Io ho trovato la grazia di rifletterci sopra partendo dalla figura di Maria Maddalena, con questa mia preghiera:

PENSANDO A MARIA DI MAGDALA

Cara Maria,

quando penso alle nostre liturgie domenicali

il cui senso, per molti di noi, sta lentamente svanendo

soffocato da parole ormai incomprensibili,

da gesti innaturali, indicazioni costrittive…

mi torna in mente la tua esperienza con Gesù davanti al sepolcro.

Ti sei accorta per prima che il sepolcro è ormai vuoto.

Certo, ti sei spaventata; rendersi conto che una cosa non è

come te l’aspettavi, ti scuote.

Ma lo Spirito è pronto a tranquillizarti.

Ti viene spiegato che Gesù non è lì, dove pensavi di trovarlo.

Davanti a te ora hai solo un sepolcro vuoto.

Proprio come le nostre liturgie che spesso mostrano un grande vuoto

che colpisce i nostri cuori.

La tua esperienza ci insegna che lì, in quel luogo

dove ti sei recata di buon mattino per andare a ungere il Signore,

e dove anche noi ogni domenica ci raduniamo per “onorarlo”

non troviamo più nessuno: «il nazareno… non è qui».[1]

Quello che tu e noi abbiamo davanti, è solo «il luogo dove era stato sepolto».[2]

Perché Lui ci «precede».[3]

Lui non sta racchiuso nei nostri schemi;

Dio è sempre oltre la nostra limitatezza umana.

Penso a te, e ti sento vicina, anche perché ci mostri

come questa tua esperienza di incontro con Gesù al di fuori del luogo

dove pensavi, e pensiamo, di trovarlo, non è facilmente spiegabile;

si rischia di non essere creduti. [4]

Non ti crederanno coloro che per tanti giorni sono stati con Lui

e non ti crederà neanche Pietro.[5]

Noi, come te Maria, siamo certi che Gesù

lo possiamo incontrare in modi diversi, come Lui stesso ci indica

e non come noi, a tutti i costi, vogliamo credere.

Dobbiamo compiere uno sforzo e come te, dobbiamo «ricordare le sue parole»[6]

per tornare alla fonte vera dell’eucarestia.

Gesù te lo ha detto chiaramente quel giorno, lì, fuori dal sepolcro,

«non mi trattenere».

Non possiamo racchiudere Gesù tra le braccia delle nostre convinzioni;

dobbiamo avere il coraggio di lasciarlo andare.

Solo così, liberandolo dai nostri schemi mentali, Lui potrà essere davvero presente

al nostro fianco con il suo «pace a voi» e con la certezza

che con Lui potremmo davvero vivere pienamente la nostra fede in comunità

con le nostre sorelle e i nostri fratelli;[7] e solo così potremmo essere

veri testimoni del risorto.[8]

AMEN.


[1] Mc, 16,6

[2] Mt, 28-6b; Mc 16, 6

[3] Mc 16,7

[4] Mc 16,9-11

[5] Mc 16,11

[6] Lc 24,8

[7] Gv 20,19-23

[8] Mc 16,20